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«Le mie canzoni per un mondo Migliore». Intervista con la cantautrice La Simo

a cura della Redazione di Scenari Globali

La Simo

La Simo è un’insegnate e una cantautrice italiana. Da sempre impegnata nelle lotte contro le ingiustizie, si dedica costantemente al volontariato e alla politica. Ha scritto poesie e canzoni su tematiche molto attuali come ecologia, immigrazione, ma anche sull’amicizia, gli affetti e l’amore. “La menzogna” è il brano musicale che è stato scelto per l’esordio di La Simo nei siti di distribuzione musicali. «La menzogna sfrutta le paure, s’insinua nella testa, offusca la tua mente, tu credi d’esser libero ma non conti più niente…» dice il testo. In un momento storico così drammatico come questo, in cui abbiamo bisogno di mantenere lucidità e nervi saldi e abbiamo il dovere d’informarci adeguatamente, un testo come questo ci fa riflettere e ci mette in guardia dal pericolo subdolo della falsa informazione.

Per cominciare, come nasce questa tua passione per la musica?

Tutti i componenti della mia famiglia cantavano e suonavano. A 5 anni iniziavo già a “tormentare” le corde del violoncello. Sono cresciuta in un ambiente che amava visceralmente la musica e per me è impensabile vivere senza. 

Nei testi delle tue canzoni ci sono i temi del lavoro, dello sfruttamento, dell’ambiente, della pace. Canzoni “impegnate”, si sarebbe detto un tempo. Come può contribuire, secondo te, la musica a rafforzare un punto di vista critico sulla realtà e aiutare processi di trasformazione?

Copertina dell’album “Migliore”

Ci sono persone che riescono a ricordare i testi di centinaia di canzoni e non sanno ripeterti una frase appena detta oppure a concentrarsi abbastanza per leggerla. Melodie piacevoli, anche se contengono testi profondi, impegnati, rendono le canzoni orecchiabili e invogliano, anche inconsciamente, a memorizzarle. Smuovono “corde” che le parole da sole non riuscirebbero. La musica è un linguaggio universale che colpisce l’individuo nel suo intimo più profondo, lo coinvolge e l’aiuta a riflettere.

Nella canzone L’occupazione, riproponi, per così dire, temi “classici” come quelli dell’alienazione e dello sfruttamento del lavoro. Credi che la vera questione, per un progetto di trasformazione della società, rimanga proprio la liberazione del lavoro?

Senza la possibilità di mantenersi economicamente gli umani perdono autostima, sono vulnerabili, facilmente ricattabili e, a meno che non siano particolarmente ricchi, necessitano di lavorare. Oggi il mondo del lavoro è estremamente frammentato, senza regole certe e la minaccia di perdere il proprio impiego è sempre alla porta. Inoltre, le lavoratrici e i lavoratori non sono più considerati una risorsa, bensì un costo. Questo ha implicato il loro declassamento ed un consistente abbassamento salariale nell’ottica del puro e semplice risparmio. Più la classe lavoratrice prenderà consapevolezza del suo importante ruolo, più sarà capace d’imporsi spingendo a modificare il metodo di produzione dei beni, rendendolo rispettoso dell’ambiente e di tutti gli essere viventi.

Non manca, nelle tue canzoni, la questione del sessismo e della violenza sulle donne. In Un uomo migliore affronti questo tema con semplicità e profondità….

Il tema del sessismo è sicuramente uno dei più complicati da trattare, in quanto viene sminuito e ridicolizzato dai diretti interessati, dagli oppressori. L’obiettivo della canzone è fare breccia su chi è barricato nelle proprie convinzioni utilizzando l’ironia, il sarcasmo, per cercare di mettere in risalto l’ipocrisia delle loro ragioni e far vacillare le loro ferree ideologie. La parità di genere non verrà raggiunta tramite gentile concessione del maschio, ma semplicemente quando il rapporto tra i sessi verrà vissuto alla pari, senza stereotipi o prevaricazioni.

…e l’amore, che non manca nella tua poetica.

Userò parole non mie:

“Ogni canzone racchiude un messaggio profondo, ricco di significato.

Con le tue canzoni ho viaggiato con la mente, sei riuscita a farmi sognare ed emozionarmi!

Non sono delle semplici canzoni, sono storie profonde, splendidi racconti e magnifiche descrizioni dei sentimenti più disparati che racchiudono brandelli di vita, di poesia, di attimi e di impressioni.

Ascoltando le tue canzoni sembra di essere colti da quelle tempeste inaspettate che ti lasciano senza fiato, con il batticuore e con l’animo in fiamme, in subbuglio” (L.P.)

Tu sei veneta, una delle regioni maggiormente colpite dal Coronavirus. Pensando agli argomenti delle tue canzoni, viene spontaneo chiederti se non pensi che questa terribile epidemia abbia fatto emergere limiti e contraddizioni di un modello di società, di economia e di sviluppo in cui condizioni di lavoro e servizi sanitari hanno come unico parametro di riferimento il profitto…

La Regione in questi anni ha chiuso diversi Ospedali Pubblici, ha ridotto drasticamente il budget per tutti i servizi sociali, non ha assunto nuovi medici ed ha favorito l’emergere delle strutture private. È stata coinvolta in scandali e denunce, non ha vigilato sull’ambiente. La qualità della vita, delle acque e dell’aria erano già compromesse prima della pandemia. La principale funzione della Regione è di salvaguardare la salute dei suoi cittadini e non certo quella di fare profitto. Speriamo che questa reclusione apra gli occhi anche a coloro che non vogliono vedere ciò che mostra l’evidenza!.

Quali progetti hai per il futuro?

Continuare a comporre nuovi brani: informarmi, studiare, cercare di comprendere l’evolversi di questo periodo storico. Fare la mia parte dando il mio piccolo contributo, attraverso le canzoni, per la costruzione di un mondo Migliore, costituire una band e cantare in ogni piazza la bellezza della speranza!

 

Scritto da Redazione

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