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A tutto Romics: il mondo dei Fumetti da non perdere. In corso a Roma la 14esima edizione tra Cosplay ed eroine di altri mondi

Creamy mangia un gelato, sorridente e sbarazzina, ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti, in una giornata tersa di luce e sole. Questa variazione romana sul tema rappresenta solo uno degli esemplari esposti nella mostra dedicata al 30simo compleanno dell’eroina dai capelli color lilla, al Romics 2013 (www.romics.it), il Festival Internazionale del Fumetto, dell’Animazione e dei Games, in corso in questi giorni a Roma, fino a domenica 6. Il prossimo appuntamento di primavera, invece, è fissato tra il 3 ed il 6 aprile 2014, sempre alla Fiera di Roma.

In una vertigine di stand ed eventi, di proiezioni e di incontri con grandi firme del mondo del fumetto, anche quest’autunno Romics non delude, regalando l’emozione surreale di inquietanti e suggestive apparizioni in carne ed ossa, dalla principessa Leila a Ian Solo, dalle guerriere Sailor Moon ai Puffi al completo. E il gran finale, domenica, sarà dedicato proprio al Romics Cosplay Award, la selezione italiana dei costumi più fedeli all’originale che parteciperanno al World Cosplay Summit e all’Eurocosplay di Londra.

Da non perdere, poi, l’esposizione, allestita al padiglione 8, piccolo fiore all’occhiello e momento di pausa e riflessione per i visitatori, riemergendo dal vivace e travolgente universo di manga e strisce internazionali.

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I disegni e le stampe originali dedicate a Creamy e al suo alter ego infantile – Yu Morisawa – sono firmate da Akemi Takada, l’ormai mitica carachter desigener giapponese che ha dato corpo e vita all’eroina nata dalla fantasia di Rumiko Takahashi, e a cui Romics dedica un ricco stand monotematico nel Padiglione 8, con tanto di macrosculture della protagonista e degli inseparabili cagnolini fatati, Posi e Nega.

La mostra Tanti auguri Creamy! si apre con alcune deliziose creazioni firmate Takada, tutta una serie di divagazioni sul personaggio della bambina che si trasforma in donna e in cantante di successo per sconfiggere il male e risolvere i problemi altrui. Ma qui, niente palchi e niente pubblico: Creamy si trasforma in una sognante Cenerentola stile Disney, con un candido abito della sostanza delle stelle. Yu diventa un capriccioso Cupido con arco e faretra e la bellezza pittorica, con cui sono realizzati questi disegni ad acquerello e le stampe, restituisce la poesia romantica di una grande disegnatrice.

Ma non solo Creamy, perché il nucleo più corposo della mostra è soprattutto un omaggio alla femminilità e ai suoi molteplici universi: Donne di altri mondi. Gli altri mondi sono quelli dei fumetti visionari anni ’30 e ’50, della fiction fantascientifica di mezzo secolo fa, quando i lanci in orbita e i viaggi nello spazio erano ancora pura leggenda. E le donne dei fumetti non erano ancora supereroine, ma maliarde belle e sensuali come dive del cinema a due dimensioni; sacerdotesse odalische intente a compiere un sacrificio umano, come in Weird Tales che, negli anni ’30, destina le copertine anche a statuarie donne vampiro o ragazze pipistrello, ad avvenenti incantatrici che soggiogano uomini-zombie con la propria frusta, a donne serpente che si metamorfosizzano, a baci malefici concessi al dio nero.

La rivista Future concede la variante, che ispira quasi compassione, del supereroe dal cuore tenero, vinto dal fascino femminile: Incomplete Superman si intitola l’avventura sulla cui copertina campeggia l’eroe spaziale che bacia una donna fatale.

Le maghe dello spazio, da Planet stories a Beyond, hanno il volto delle dive del Cinema, dalla prima donna robot in Metropolis di Fritz Lang alla bellissima Claudette Colbert-Cleopatra, con copertine che attingono anche alla pittura surrealista, a muse magrittiane composte solo da una porzione di corpo e con malinconici volti delveuxiani. La Science fiction continua ad emanciparsi all’alba del sesto decennio del ‘900: le donne da mitiche guerriere di altri mondi diventano astronaute in carne ed ossa, i cieli si popolano di missili e di astronavi, e capita, anche, di trovarsi in copertina la pacchiana fantasia di un megasatellite sferico che traghetta nel cielo un transatlantico modello Titanic.

Si volta pagina nella monografica dedicata a Francesca Ghermandi, Romics d’oro a questa edizione della Fiera, in uno spaccato della sua opera grafica e in una intensa carrellata di strisce e disegni preparatori tratti da Internazionale, Pronto-Soccorso e Beauty-case, ecc. L’ironia metropolitana della Ghermandi, che le consente di “Guardare il lato storto delle cose”, come dice Enrico Fornaroli, si esplicita nella lampadina esplosiva stesa sul sofa: un corpo e due teste, di marito e moglie, dentro la palla di vetro, che generano la scintilla nel loro battibbeccarsi; auto che brooomano in corsa su cavalcavia di tangenziali cittadine, deformati come il corpo di un boa, personaggi improbabili che animano bar di periferia, tra nuvole di fumo e cocktail di mezzanotte.

Divertimento allo stato puro per il geniale Jenus, il Gesù del nuovo millennio, nella versione satirica di Don Alemanno, con un Redentore improbabile che moltiplica pani e pesci per fornire un saggio dei propri poteri alla giuria di un Reality per supereroi, di fronte allo sguardo annoiato di Superman, Wonder Woman e Batman; o che, in tema di Resurrezioni, invita a parlare un vero esperto: Super Mario. No, non il Super Mario che pensate voi, ma proprio quello della Nintendo. L’altro, ormai, può far ben poco per far risorgere quel mondo da Fumetto che è l’Italia.

di Isabella Pascucci

Scritto da Redazione

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