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L’Ipocrisia del Governo Italiano che arma Israele

 

Diciamolo con franchezza. L’intervento della ministra degli esteri Federica Mogherini alla Camera, intervenendo sull’eccidio in corso a Gaza, è stato non solo deludente, ma anche reticente ed ipocrita. La Mogherini si è raccomandata di “non cedere alla logica della partigianeria, alla idea che ci si debba dividere tra gli amici di Israele e amici della Palestina, che si debba scegliere da che parte stare nel conflitto“. La Mogherini non sembra rendersi conto che dopo decenni di conflitto – visto che di questo si tratta e parecchio sanguinoso – decidere da che parte stare è un dovere morale e non è affatto in contraddizione con la ricerca della pace. Denunciare la potenza di fuoco scaricata da Israele contro civili e bambini che non possono scappare da Gaza – altro che “scudi umani” !- non è partigianeria, ma doveroso realismo. È a partire da questa constatazione che si deve lavorare per il cessate il fuoco e la ripresa di un processo di pace che garantisca la sopravvivenza e la sicurezza di entrambi i popoli.

Ma ciò che Mogherini non dice è che il governo italiano da tempo la sua scelta l’ha fatta. Non solo dal punto di vista politico. Naturalmente a favore di Israele. Come ci ricorda uno studioso della sgradevole materia come Manlio Dinucci, il memorandum d’intesa sulla cooperazione militare italo-israeliana venne ratificato dal Senato nel 2005, con il voto congiunto di coloro che ora si chiamano Partito democratico e il centrodestra. Il memorandum diventò legge, la n.94 del 17 maggio 2005. Il contenuto dell’atto legislativo concerne l’importazione, l’esportazione e il transito di materiali militari; l’organizzazione delle forze armate, la loro formazione e il loro addestramento; la ricerca e lo sviluppo della produzione di tecnologie militari innovative e altro ancora.

Da allora ad oggi questo comporta che le nostre forze armate e la nostra attivissima industria militare hanno partecipato ad iniziative belliche coperte dalla segretezza delle quali il comune cittadino elettore del nostro paese non sa nulla. È in questo clima “collaborativo” che l’Italia sta fornendo ad Israele, già di suo stradotato di armamenti, compresi quelli nucleari, 30 velivoli, e sono solo i primi previsti, M-346 costruiti da Alenia Aermacchi del gruppo Finmeccanica. Si tratta di aerei di addestramento, ma possono essere utilizzati anche come caccia per operazioni militari effettive, come per gli attacchi al suolo. Naturalmente l’accordo prevede anche un appoggio bancario, fornito da Unicredit, che anticipa a Israele 400 milioni di dollari su un costo complessivo di un miliardo. Dal canto suo l’Italia si è impegnata ad acquistare da Israele un sofisticato sistema satellitare ottico e un paio di aerei da guerra dei quali ci piacerebbe sapere l’utilizzo e la finalità.

Quindi non mi pare vi siano dubbi. La Mogherini ha predicato per altri cose ben diverse da quelle che il suo governo – e quelli precedenti – hanno fin qui fatto, che è consistito in un concretissimo appoggio a tutte le manovre e avventure militari di Israele, comprese quelle che stanno distruggendo Gaza e uccidendo i suoi abitanti. Con ogni probabilità quello riferito qua sopra è solo una piccola parte delle conseguenze pratiche dell’accordo di cooperazione militare che lega il nostro paese con Israele.

Sospendere ogni consegna di materiale militare, a partire dai velivoli M-346, e rimettere in discussione la legislazione e i memorandum in materia è l’unico vero contributo da parte del nostro governo – se vi fosse la volontà politica di metterlo in atto – per evitare l’eccidio in corso a Gaza e riaprire un nuovo spiraglio per la pace. Il resto, cara Mogherini, sono solo lacrime da coccodrillo e mediocri bugie.

di Alfonso Gianni

http://www.huffingtonpost.it/

Scritto da Redazione

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